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Giovanni Boldini

Dal 29 ottobre 2021 al 13 marzo 2022

In occasione del novantesimo anniversario della sua morte avvenuta a Parigi nel 1931, la cornice di Palazzo Albergati di Bologna - dal 29 ottobre 2021 al 13 marzo 2022 - con oltre 90 opere, ospita una straordinaria mostra dedicata a Giovanni Boldini.
Il fascino femminile, gli abiti sontuosi e fruscianti, la Belle Époque, i salotti: è il travolgente mondo di Giovanni Boldini, genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria. Letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo sensuale del can can e producono una straordinaria rinascita sociale e civile. La mostra antologica Giovanni Boldini. Lo sguardo nell’anima, sviluppata su un registro narrativo cronologico e tematico al tempo stesso, presenta una ricca selezione di opere che esprime al meglio la maniera di Boldini, il suo saper esaltare con unicità la bellezza femminile e svelare l’anima più intima e misteriosa dei nobili protagonisti dell’epoca. Ecco quindi celebri opere provenienti da collezioni pubbliche e private come Mademoiselle De Nemidoff (1908), Ritratto dell'attrice Alice Regnault (1884), La contessa Beatrice Susanna Henriette van Van Bylandt (1903), La contessa De Rasty coricata (1880 ca.), La camicetta di voile (1906 ca.). Una rassegna che però non si ferma all’esperienza internazionale e creativa di Boldini ma che, attraverso alcune importanti opere di confronto, presenta anche opere di artisti a lui contemporanei quali Vittorio Matteo Corcos, Federico Zandomeneghi, Gustave Leonard De Jonghe, Raimundo de Madrazo, Pompeo Massani, Gaetano Esposito, Salvatore Postiglione, José Villegas I Cordero, Alessandro Rontini, Ettore Tito, Cesare Saccaggi, Paul Cesar Helleu e Giuseppe Giani.

Sponsor e patrocini mostra Giovanni Boldini
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Andrea Pazienza

Dal 7 maggio al 26 settembre 2021

Fino all’estremo. Così si intitolava la prima stesura di quello che sarebbe poi diventato Gli ultimi giorni di Pompeo, il vertice artistico e narrativo di Andrea Pazienza.
Classe 1956, fumettista, disegnatore, illustratore e pittore: Andrea Pazienza è stato - senza alcun dubbio - il massimo esponente di quello storytelling tutto italiano così libero, al servizio di un flusso di coscienza inarrestabile e senza precedenti che da quel momento ha caratterizzato il mondo della nona arte: il fumetto.

A 24 anni dall’ultima mostra antologica del 1997 a lui dedicata nel capoluogo emiliano e dopo tanti mesi di chiusura a causa della pandemia - a dimostrazione che l’arte non arresta mai il suo corso -, dal 7 maggio arriva a Palazzo Albergati di Bologna il genio creativo di Andrea Pazienza, fumettista che con le sue vignette ha cambiato per sempre il mondo del fumetto e che si trasferì all’ombra delle Due Torri nel ’74 per iscriversi al DAMS e iniziare nel ’77 la sua carriera sulle pagine di “Alter Alter”, delineando fino all’84 i tratti del suo periodo più creativo e stimolante.

In mostra oltre 100 opere provenienti dagli archivi delle persone a lui più vicine come il fratello, la sorella, la moglie e altri, tra tavole originali dei fumetti e opere pittoriche fatte con i materiali più diversi: dai pennarelli alle tempere, dalla matite ai colori acrilici e molto altro.
Ad arricchire la mostra anche una selezione di bellissime e storiche immagini del grande fotografo e artista visuale Enrico Scuro.

Partendo dalla sua produzione artistica che poggia sui tre pilastri Pentothal, Zanardi e Pompeo, la mostra è un viaggio nella vita dell’artista e tra le vie di una Bologna resa calda dai movimenti studenteschi del ’77. Un racconto di rivolte, amori, guerre politiche e turbamenti vissuti da una generazione di meravigliosi sognatori che hanno inciso sulla loro pelle una via crucis di libertà e rivoluzione.
A raccontarci tutto questo sono la forza, la potenza e l’urlo espressivo coi quali Andrea Pazienza, nel giro di un solo decennio (muore infatti prematuramente a soli 32 nella sua casa di Montepulciano il 16 giugno 1988), lascia la sua firma indelebile nella narrativa illustrata non solo coi bianchi e neri dell’epopea di Fiabeschi, ma anche coi colori del Giallo Matematico e delle Notti di Carnevale di Zanna, Colas e Petrilli, i pennarelli sui fogli a quadretti coi quali Pompeo correva incontro al suo destino, ma anche tutte quelle meravigliose illustrazioni che - da Betta sullo squalo al Corteo di Bologna - hanno fatto di Andrea Pazienza uno dei più grandi maestri del colore di tutti i tempi.

Con il Patrocinio del Comune di Bologna, prodotta e organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia e a cura di ARF! - Festival di storie, segni & disegni, la mostra è realizzata con il contributo della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, grazie alla quale tutti i bambini al di sotto dei 12 anni potranno usufruire dell’ingresso omaggio e tutti gli studenti delle scuole secondarie e delle università dell’ingresso ridotto.

La mostra vede come Media Partner BilBOlbul Festival Internazionale di Fumetto e RIFF Rete Italiana Festival di Fumetto.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Il Comune di Bologna, in collaborazione con Bologna Welcome, partecipa attivamente alla promozione della mostra, anche attraverso lo strumento della Card Cultura.

BIOGRAFIA
Il 23 maggio 1956, da Enrico Pazienza e Giuliana Di Cretico, nasce a San Benedetto del Tronto Andrea Pazienza, figura mitica del fumetto italiano e internazionale.
La sua infanzia trascorre tra San Severo, la cittadina pugliese di cui era originario il padre, e San Menaio, frazione di Vico del Gargano. Terminato il liceo, nel 1974 si iscrive al DAMS dell’Università di Bologna, in quelli che sono gli anni più caldi della contestazione giovanile, di cui riesce a cogliere l’essenza nella sua prima storia a fumetti, Le straordinarie avventure di Pentothal, che inizia ad apparire dall’aprile del 1977 sulla rivista Alter Alter.
Sempre nel ’77, insieme a Filippo Scòzzari, Stefano Tamburini, Massimo Mattioli e Tanino Liberatore crea la Primo Carnera Editore e la rivista Cannibale. Dal 1979 al 1981 contribuisce al settimanale Il Male e nel 1980, con il gruppo di Cannibale e con Vincenzo Sparagna, fonda il mensile Frigidaire, sulle cui pagine comparirà il personaggio di Zanardi, che in seguito sarà pubblicato anche da altre riviste, come Alter Alter, Corto Maltese e Comic Art.
Continua a collaborare con le più importanti riviste del fumetto italiane, pubblicando anche su Linus.
Partecipa inoltre alla creazione di Frizzer, mensile che si affianca a Frigidaire, e che cura per i primi numeri anche nella grafica. Partecipa alla rivista Tempi Supplementari e dal 1986 collabora anche con Avaj, supplemento al mensile Linus, con Tango, supplemento del quotidiano L’Unità, con Zut, rivista satirica diretta da Vincino.
Muore il 16 giugno 1988 a Montepulciano.
I fumetti di Andrea Pazienza, negli anni, sono stati pubblicati da Primo Carnera Editore, Editori del Grifo, Rizzoli Milano Libri, Glamour International, Legambiente, Babel Editore, Edizioni ART Core, Edizioni Di, Baldini & Castoldi, Einaudi, Panini, Editoriale Cosmo, Gruppo Editoriale L’Espresso, Fandango Libri e Coconino Press.

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I love Lego

Dal 7 maggio al 26 settembre 2021

Una grande ripartenza a Bologna per Palazzo Albergati: dal 7 maggio - oltre alla straordinaria mostra Andrea Pazienza. Fino all’estremo dedicata al grande artista che con le sue vignette ha cambiato per sempre il mondo del fumetto – sarà aperta al pubblico I LOVE LEGO, la mostra per bambini e appassionati di tutte le età.

In un gioco di colori e prospettive e scenari minuziosamente riprodotti in decine di metri quadrati, I LOVE LEGO presenta in scala ridotta 7 fantastici mondi costruiti con i mattoncini più famosi del mondo: dalla frenesia della città contemporanea alle avventure leggendarie dei pirati; dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma in una riproduzione fedelissima del Foro di Augusto; dalla conquista dello spazio, alla suggestiva riproduzione di un paesaggio artico per arrivare al sorprendente scenario della Liberazione. Queste riproduzioni sono state create da un gruppo di collezionisti tra i più importanti in Europa, che hanno impiegato anni a mettere insieme questa enorme mole di pezzi.

Costruzioni e non solo. Attraverso una “caccia al personaggio” - tra edifici e palazzi, tra galeoni e templi - il visitatore è invitato a cercare personaggi celebri (e non) nascosti all’interno delle installazioni: da Harry Potter a Dart Vader, diversi gli ospiti a sorpresa inseriti nelle divere installazioni che accompagnano nella visita tutti coloro che vogliono divertirsi a scovare tra i mattoncini.

E a dimostrare quanto i moduli più famosi del mondo siano in grado di “creare arte a 360°”, in mostra a Palazzo Albergati è presente una selezione di tele ispirate a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “omini lego” dall’artista romano Stefano Bolcato: unendo la sua passione per i LEGO e la sua arte - attraverso una tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.

L’esposizione vanta l’eccezionale partnership con Legolize, pagina umoristica che crea installazioni comiche utilizzando proprio i LEGO.

Fondata da tre ragazzi - Mattia Marangon, Samuele Rovituso e Pietro Alcaro - la pagina è nata nel 2016 e attualmente conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook. Legolize porterà la comicità all’interno della mostra, con speciali installazioni e “invadendo” i diorami in mostra a Palazzo Albergati.

Fino al 26 settembre, con il patrocinio del Comune di Bologna, la mostra è prodotta e organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia.

Il Comune di Bologna, in collaborazione con Bologna Welcome, partecipa attivamente alla promozione della mostra, anche attraverso lo strumento della Card Cultura.

CLICCA QUI PER SCARICARE IL MATERIALE STAMPA

Sede
Palazzo Albergati
Via Saragozza, 28
40123 Bologna

Date al pubblico
7 maggio – 26 settembre 2021

Orario apertura
Dal lunedì al venerdì dalle ore 15.00 alle 20.00
Sabato, domenica e festivi dalle ore 10.00 alle ore 20.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti
Intero € 12,00
Ridotto € 10,00

Sito
www.palazzoalbergati.com

Ufficio stampa ARTHEMISIA
press@arthemisia.it
+39 06 69380306

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Art.Live!

Un nuovo format per godere dell’arte e partecipare a esclusive visite guidate in diretta alle mostre 

Arthemisia da sempre investe perché l’arte sia a portata di tutti e, complice la crisi sanitaria del Covid, rilancia con una nuovissima forma di fruizione delle mostre: le visite guidate online in diretta.

La diretta rende l’esperienza “vera” e, nonostante si sia collegati con centinaia di persone contemporaneamente, è come fare una visita privata ed esclusiva, al termine della quale poter fare domande e approfondire i temi della visita.

Art.Live! con Monet

Visita guidata virtuale in diretta alla mostra Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi read more

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Gallery

Renoir (1841-1919) Ritratto di Julie Manet, 1894

Pierre Auguste Renoir (1841-1919)
Ritratto di Julie Manet, 1894
Olio su tela, 55x46 cm
Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Annie Rouart, 1993
© Christian Baraja SLB

Camille Pissarro (1830-1903) Boulevard esterni, effetto di neve, 1879

Camille Pissarro (1830-1903)
Boulevard esterni, effetto di neve, 1879
Olio su tela, 54x65 cm
Parigi, Musée Marmottan Monet, dono Eugène e Victorine Donop de Monchy, 1940
© Musée Marmottan Monet, Paris / Bridgeman Images

Claude Monet (1840-1926) Ninfee, 1916-1919 circa

Claude Monet (1840-1926)
Ninfee, 1916-1919 circa
Olio su tela, 150x197 cm
Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966
© Musée Marmottan Monet, Paris / Bridgeman Images

Berthe Morisot (1841-1895) Donna con ventaglio o Il ballo, 1875

Berthe Morisot (1841-1895)
Donna con ventaglio o Il ballo, 1875
Olio su tela, 62x52 cm
Parigi, Musée Marmottan Monet, dono Eugène e Victorine Donop de Monchy, 1940
© Musée Marmottan Monet, Paris / Bridgeman Images

Monet e gli Impressionisti 3

Monet e gli Impressionisti

Prorogata fino al 21 febbraio (chiusa il sabato e la domenica)

Dal 1° febbraio riparte l’attività espositiva a Palazzo Albergati di Bologna con i 57 capolavori di Monet e dei maggiori esponenti dell’Impressionismo francese quali Manet, Renoir, Degas e molti altri, provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, noto nel mondo per essere la “casa dei grandi Impressionisti”.

Per garantire l’accesso alla mostra nel rispetto di tutti gli standard di sicurezza, a partire da lunedì 6 luglio saranno aperte le prevendite sul sito www.ticket.it. Tutte le informazioni sono disponibili visitando questo sito e il sito:
www.ticket.it
oppure telefonando al numero +39 051 030141.

Si può anche acquistare il biglietto in loco ma è fortemente consigliata la prenotazione.
La mostra sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 20.00 (chiusura biglietteria ore 19.00), mentre resterà chiusa il sabato e la domenica. Potranno entrare 25 persone ogni 20 minuti, per un massimo di 75 visitatori all’ora, con obbligo di indossare la mascherina. Lunedì 1° febbraio la mostra aprirà alle ore 14.00.

LA MOSTRA
Principalmente Monet, ma anche Manet, Renoir, Degas, Corot, Sisley, Caillebotte, Morisot, Boudin, Pissarro e Signac saranno gli indiscussi protagonisti della mostra Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Parigi: un’occasione irripetibile per ripercorrere l’evoluzione del movimento pittorico più amato a livello globale.

Un percorso espositivo che vedrà primeggiare - accanto a capolavori cardine dell’impressionismo francese come Ritratto di Madame Ducros (1858) di Degas, Ritratto di Julie Manet (1894) di Renoir e Ninfee (1916-1919 ca.) di Monet - opere inedite per il grande pubblico perché mai uscite dal Musée Marmottan Monet. È il caso di Ritratto di Berthe Morisot distesa (1873) di Édouard Manet, Il ponte dell’Europa, Stazione Saint-Lazare (1877) di Claude Monet e Fanciulla seduta con cappello bianco (1884) di Pierre Auguste Renoir.

La mostra Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Parigi vuole anche rendere omaggio a tutti quei collezionisti e benefattori – tra i quali molti discendenti e amici degli stessi artisti in mostra – che, a partire dal 1932, hanno contribuito ad arricchire la prestigiosa collezione del museo parigino rendendola una tra le più ricche e più importanti nella conservazione della memoria impressionista.

Con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna, la mostra è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi e curata da Marianne Mathieu, Direttore scientifico del Museo.

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